Può un film frutto di un'operazione commerciale, ricolmo di fan-service e con una trama banale risollevare il Marvel Cinematic Univers? Se il film ha come protagonista il nostro amato mercenario di quartiere sì, forse può farcela.
L'ennesimo pericolo multiversale minaccia di distruggere l'universo di Deadpool e quest'ultimo per evitarlo deve recuperare un Wolverine da un'altra realtà in quanto il nostro Logan l'abbiamo visto perire nell'omonimo film del 2017 ed essendo quest'ultimo "un'Ancora Multiversale" scomparendo ha dato il via allo sgretolamento della loro dimensione.
Come già detto la sceneggiatura non brilla certo di originalità, e non mancano nemmeno i buchi di trama, come accade in tutti film MCU dall'introduzione di questo (maledettissimo) Multiverso. Mi focalizzerei quindi sulla realizzazione della pellicola perché è questo che riesce ad innalzarne il livello rispetto agli ultimi lavori del colosso fumettistico.
Il primo plauso va sicuramente all'intro, non se ne vedeva una così spettacolare in casa Marvel da quando Peter Quill ballava calciando ratti spaziali sulle note di "Come and Get Your Love" nel lontano 2014, in questo caso però Deadpool supera tutti regalandoci un minuto e venti di coreografia su "Bye Bye Bye" mentre elimina sanguinosamente un gruppo di soldati usando lo scheletro del Logan deceduto, ma il vero colpo di genio arriva qua: durante tutto ciò ci vengono presentati nei modi più originali i titoli di testa, riesumando così una pratica sempre meno diffusa e che spero vivamente possa tornare di moda.
Andando avanti però il film non è privo di difetti. In primis pesa questo costante bisogno della Marvel di inserire riferimenti alle serie Tv cercando così di spingere il pubblico a recuperarle, questo non era un problema finché questi erano marginali, ma adesso stanno diventando sempre più importanti nelle trame rendendo così i film dipendenti dalla produzione streaming e quindi quasi declassandoli a puntate da due ore di una gigantesca serie televisiva.
Un altro difetto poteva sicuramente essere questo bisogno lampante di provare al pubblico che la Disney può essere anche "politicamente scorretta" inserendo linguaggio volgare e allusioni sessuali ogni venti secondi, ma anche qua Deadpool riesce a sorprenderci facendoci ridere ad ognuna di queste battute, lasciandone fuori solo un paio che finiscono comunque per risultare forzate.
Insomma questo "Deadpool & Wolverine" era un'occasione per tornare a non prendersi sul serio e la Marvel è riuscita a sfruttarla usando anche la rottura della quarta parete tipica della saga sul mercenario chiacchierone per parlare col proprio pubblico ed ammettere gli errori fatti in questi ultimi anni sapendo riderci su. Ora tutto sta nella gestione dei prossimi film del franchise, perché se la Marvel ha davvero capito i suoi sbagli, con questo film potrebbe averli espiati ammettendoli e ridicolizzandoli. Questo porterebbe così Deadpool ad essere davvero il "Gesù della Marvel", come lui stesso si descrive, e a far rinascere l'MCU da esso sotto una nuova luce. Se questo invece non dovesse accadere e la Disney dovesse mantenere questa linea, questo film resterà nella nostra memoria come un'isola di divertente e dissacrante ipocrisia.